MATRIMONIO AL CASTELLO VISCONTEO

ELEONORE E MARCO

Un solo grattacielo circondato da cantieri era ultimato in quel punto della bicocca, e lo sposo, non ancora vestito, dalla finestra a sbalzo nel vuoto, attendeva i testimoni e me, per potersi vestire e velocemente raggiungere Sant’Ambrogio.

Ed infatti ai preparativi è stato concesso il tempo di un lampo, una torta al cioccolato con un w lo sposo di zucchero a velo è rimasta intatta, i bicchieri sono stati riposti inutilizzati, ma nell’ordine esatto in cui la sposa avrebbe voluto trovarli. Giusto il tempo di ultimare i preparativi perché la casa fosse pronta ad accogliere la sera gli sposi stancamente felici: rifare il letto ed ovviamente vestirsi tra risate e battute dall’accento allegro e scanzonato di Pesaro. Festeggiare? ci si sarebbe pensato dopo!

La maestosa Sant’Ambrogio ha riunito la storia e le strade percorse da questi due sposi, le amicizie germogliate in questi percorsi, le famiglie nate e cresciute grazie all’intraprendenza e al coraggio di spostare la propria casa. Una famiglia di origine veneta quella di Elo, spostatasi a Milano e poi a Parigi per poi tornare, attraverso le gambe di una giovane studentessa nella città Metropolitana. Qui Elo ha incontrato Marco, fratello della sua più cara amica, arrivato invece da Pesaro.

Tante storie riunite in quella chiesa per accompagnare il sì di Eleonore e Marco e per festeggiarlo sul sagrato con una pioggia di coriandoli e bolle di sapone ma soprattutto abbracci stretti, promessa di una compagnia che continua.

Il castello visconteo, sospeso sull’Adda, abbellito dai vivaci colori dei bagnanti in cerca di frescura, ha ospitato la festa.

Gli sposi ci hanno concesso un discreto periodo per il nostro shooting di coppia. Avevano bisogno di guardarsi, di concedersi una pausa e di abbracciarsi, noi li abbiamo semplicemente accompagnati in quel momento tutto loro, seguendo i loro passi in una luce così forte da modellare tutto il paesaggio.

Il sole e la luce abbacinante hanno raggiunto anche il cortile, che è stato teatro di sorrisi, balli, qualche lacrima di commozione, quella che accompagna sempre una grande gioia. I giochi organizzati dagli amici, i discorsi dei genitori scritti su fogli accartocciati e ormai consumati per l’attesa di essere letti, sono il momento che preferisco, perché tra le risate trapela sempre un brivido, quello che sorge quando ti accorgi che ogni grande evento nella vita è fatto di piccoli passi per arrivarci, ma soprattutto di tanti volti e tante storie che misteriosamente si intrecciano con la tua e rendono più lieve, interessante il cammino. E’ il brivido di una storia che continua, portandone con sé mille altre.